Che cosa è l’agenesia dentale?
Per agenesia dentale (tooth agenesis) si intende la mancata formazione di uno o più denti per assenza, alla nascita, della corrispondente gemma dentale. Si parla di ipodonzia, Hypodontia in inglese, per intendere un numero di denti inferiori al normale. Questa mancata formazione del follicolo dentale può essere determinata da un difetto genetico o essere inibita da fattori esterni (infezioni, carenze alimentari, o traumi) o anche da fattori interni quali le patologie neuroendocrine.
Classificazione delle agenesie
Si parla di Ipodonzia fino a 6 elementi dentali e di Oligodonzia quando i denti che mancano sono superiori a 6 e di Anodonzia quando mancano tutti gli elementi permanenti.
Le agenesie multiple possono essere manifestazione di sindromi complesse, di varia gravità, e che necessitano di corretto inquadramento e terapia. La maggior parte delle agenesie riguarda però denti singoli o coppie di denti controlaterali e sono molto spesso ereditarie.
L’agenesia è l’anomalia dentale più frequente, e gli elementi più frequentemente interessati sono gli incisivi laterali superiori.
La diagnosi: si effettua sulla radiografia panoramica (ortopantomografia) constatando l’assenza della gemma del dente distinguendo così l’evenienza dell’ inclusione dentale in quanto l’elemento non presente in arcata potrebbe essere semplicemente rimasto all’interno dell’osso.
La terapia: la terapia delle agenesie viene impostata, valutando i singoli casi sulla base dei rapporti di occlusione fra le arcate dentarie e dei rapporti reciproci delle basi ossee desunti da altri opportuni esami radiologici e dall’analisi dei modelli delle arcate. Quasi sempre è necessaria una terapia ortodontica per poter gestire la problematica riaprendo o chiudendo lo spazio lasciato vuoto dall’agenesia.
Nell’esempio che segue la giovane paziente presentava l’agenesia degli incisivi laterali superiori e la terapia con apparecchio invisibile linguale ha risolto il caso in 22 mesi ed è stata re-inviata all’implantologo della sua città per l’inserimento degli impianti.
La seconda domanda dopo: che cosa è l’agenesia dentale? è in genere: quali sono le sue cause?
A questa domanda non è facile rispondere perchè non esiste ancora una risposta univoca e certa. Sappiamo che lo splacnocranio, ovvero la porzione anteriore della testa, si sta riducendo a scapito dell’encefalo che si sta espandendo, e che quindi filogeneticamente avremo sempre meno bisogno di molti denti nella masticazione.
Esistono poi fattori ambientali, alcuni farmaci assunti in gravidanza, l’irraggiamento ed i chemioterapici sicuramente aumentano la probabilità che si verifichino agenesie dentali.
E’ vero che una madre fumatrice ha più probabilità di avere un figlio con agenesie dentali?
Si lo è. Secondo uno studio pubblicato nel 2017 le madri fumatrici durante la gravidanza hanno un rischio maggiore di avere un figlio con un numero di denti inferiori rispetto al normale. Questo non si verifica per il fumo passivo o per altre dipendenze. Leggi lo studio
Come si cura l’agenesia dentale?
A seconda di molti parametri, tra i quali lo spazio in arcata, il combaciamento dentale, le caratteristiche craniofacciali, l’età del paziente etc… si deve decidere se chiudere lo spazio vuoto del dente o dei denti mancanti oppure riaprirlo. Dovendo comunque muovere dei denti dalla loro posizione originaria dobbiamo ricorrere all’ortodonzia. Il metodo migliore consiste nell’utilizzo dell’ortodonzia fissa linguale perchè consente il posizionamento più veloce, più preciso, con minor rischio di decalcificazioni e che in questo specifico problema risolve anche le problematica estetica della sostituzione provvisoria degli elementi dentali mancanti. Infatti come abbiamo detto la maggior parte delle agenesie dentali riguarda gli elementi anteriori del settore incisivo, a seguire i premolari ed i canini. Tutti denti questi molto importanti per la funzione estetica del sorriso alla quale prestiamo massima attenzione. Non solo, il settore incisivo assolve altre due funzioni quella masticatoria e quella fonatoria, pertanto il poter ripristinare queste tre funzioni anche durante il trattamento ortodontico rende felici sia gli adolescenti che gli adulti.
Una volta ottenuto lo spazio necessario si valuterà in funzione degli spessori ossei, dell’età del paziente e del combaciamento occlusale se sia più raccomandabile applicare un impianto con una corona in ceramica o un maryland bridge, ovvero un ponte incollato ad un elemento vicino.