Per morso aperto si intende un errato combaciamento dentale in senso verticale, in sostanza la presenza di una beanza tra le due arcate dentali.
Domanda: Noto che mio figlio di cinque anni e mezzo ha dei problemi di deglutizione e masticazione quando mangia. Può essere dovuto al “morso aperto”? Di cosa si tratta? Che cosa devo fare?
Risposta: Per morso aperto si intende un errato combaciamento dentale in senso verticale, in sostanza la presenza di una beanza (N.d.R.: apertura) tra le due arcate dentali con un contatto dentale solo nei settori posteriori. Il morso aperto può essere anteriore o laterale e, in base alle caratteristiche che lo determinano, si classifica in basale o dento-alveolare.
Certamente può causare problemi di efficienza masticatoria, deglutitoria e fonatoria. Pertanto, una visita dall’ortodontista è consigliabile, affinché lo stesso possa richiedere gli esami radiografici necessari per intraprendere un piano di trattamento, mirante alla correzione del problema.
Il Morso aperto può essere: anteriore o laterale.
Anteriore:
è presente quando gli incisivi superiori non coprono verticalmente gli incisivi inferiori.
Laterale o posteriore:
è tipicamente causato da una deglutizione atipica o per alterazioni di eruzione dentale durante la permuta.
Si distingue il morso aperto scheletrico per crescita prevalente verticale del viso (soggetto dolicofacciale con faccia lunga e stretta) la quale si esprime in una iperdivergenza delle basi mascellari e mandibolari e il morso aperto dentale per disfunzioni orali quali succhiamento, deglutizione atipica, sigmatismo o per una costrizione delle arcate dentarie e successivo affollamento dei denti.
La terapia ortodontica del morso aperto anteriore scheletrico è molto complicata e lunga, a causa della divergenza delle basi ossee.
È anche possibile chiudere il morso con delle apparecchiature fisse, con estrazioni oppure con mezzi di ancoraggio scheletrico temporaneo (miniviti), anche se non è possibile correggere la malocclusione scheletrica in pieno (“camufflage dentale”).
I pazienti con un morso aperto scheletrico di grave entità necessitano di un approccio ortodontico-chirugico combinato. In questi casi l’ortodontista radrizza prima i denti e livella le arcate dentarie mediante un’apparecchiatura fissa per consentire al chirurgo maxillo-facciale di riposizionare i mascellari.
In questo tipo di malocclusione è utile consultare un otorinolaringoiatra per controllare la respirazione ed un logopedista per ottenere un buon equilibrio muscolare tra labbra, lingua e guance. In questo modo la correzione ortodontica con apparecchi mobili o fissi sarà più veloce, sicura e stabile nel tempo.
Bibliografia: https://www.ajodo.org/article/S0889-5406(19)30515-3/fulltext